Archivio per gennaio, 2014

Il Tribunale di Varese, dopo più di due anni, non ha ancora fissato la data per l’asta della casa e i tempi non saranno brevi considerando che proprio Varese ha uno dei primati in Italia per la lentezza della giustizia.

Antonio, dopo 5 anni di attività insieme ad un amico, decide, nel 2007, di uscire ufficialmente dalla società. Nel 2009 l’Agenzia delle Entrate di Varese gli invia una cartella di pagamento di oltre 140,000 euro ridotta poi a 60.000, per omesse dichiarazioni dei redditi della pizzeria.

Antonio cerca l’ex socio ma lui si rifiuta di pagare la sua parte e il commercialista che seguiva l’attività sparisce nel nulla. Antonio ipoteca la casa in cui vive con la famiglia e paga da solo il debito con l’Agenzia. Intanto inizia una causa nei confronti dell’ex socio; l’esito arriva nel 2012 con il pignoramento della casa dell’ex amico.

 

TIMBRO---CASO-RISOLTO-okGiuseppe abita a Lipari; dopo una trasfusione di sangue avvenuta nel ’79 all’ospedale Fatebenefratelli di Milano, contrae l’epatite!
Dopo la denuncia e il processo, Giuseppe vince la causa. La sentenza di prima grado, non appellata, contro il Ministero della Salute, stabilisce che Giuseppe deve avere un risarcimento di 150.000 euro ed un contributo di 700 euro mensili.

Fino ad oggi non ha percepito 1 euro ma dopo l’intervento del Difensore Civico, il Ministero risponde che stanno predisponendo un piano di pagamenti per 9.000 persone nelle sue stesse condizioni. Dopo la liquidazione dell’indennizzo si potrà provvedere anche al pagamento del benefit mensile.

Giuseppina di Napoli da 2 anni è affetta da SLA, malattia degenerativa che la rende incapace di essere autosufficiente, al punto che la figlia ha dovuto lasciare il lavoro e dedicarsi completamente all’assistenza della madre. Per poter avere i contributi di invalidità, bisogna fare una richiesta al fine di ottenere una visita medica e per legge tale visita deve essere fatta al massimo dopo tre mesi. Di mesi a tutt’oggi ne sono passati sei e ancora nessun medico ha contattato la famiglia. Il Difensore Civico è andato a chiedere spiegazioni al Direttore Sanitario dell’ASL 1 Napoli Centro per risolvere il caso.

L’ASL ha ammesso la grave mancanza e ha provveduto nel fissare una visita domiciliare per Giuseppina che così potrà iniziare anche le pratiche per avere un contributi economico!

TIMBRO---CASO-RISOLTO-okDopo un incidente Angela rimane invalida al 100%. L’auto è l’unico mezzo per potersi muovere ma, con i lavori che la A2A sta facendo dove lei abita, sono stati tolti tutti i parcheggi in Piazza Negrelli.

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Il Difensore Civico è tornato a valutare quello che il Comune di Milano ha fatto da novembre ad oggi visto che nel secondo incontro con la Commissione Disabilità si era parlato di un solo posto auto per disabili! Finalmente la situazione si è sbloccata: due parcheggi per invalidi sono stati predisposti proprio sotto l’abitazione di Angela e anche se nessuno dei due è esclusivo per lei, almeno potrà avere molte più chance di parcheggiare ed alti due sono stati creati nella via dietro casa. Ma il Difensore Civico non schioda e continuerà a seguire questo caso per capire se Angela avrà un vero beneficio.

L’INPS ha commesso un errore ma la legge consente all’Ente di esigere la somma; a Silvia tante scuse e come risarcimento le consentono di restituire 50.000 euro in rate mensili per 19 anni. Assurdo!!!

Il marito è un ex carabiniere; nel ’97 muore e dal mese successivo Silvia comincia a ricevere la pensione di reversibilità provvisoria. Dopo ripetuti solleciti rimasti inascoltati e nonostante già nel 2001 l’Arma avesse comunicato i conteggi esatti per la pensione, nel 2006 la grande sorpresa! Silvia si vede recapitare dall’INPS una cartella che le chiede di restituire la somma di 50.000 euro!

Il Comune di Chieti, negli anni ’70, attraverso il Consorzio ASI Val Pescara, ha espropriato diversi terreni per costruire un raccordo stradale della Chieti – Pescara. I proprietari dei lotti non sono mai stati pagati!
Dopo 31 anni, nel 2001, il TAR ha riconosciuto un indennizzo di 8 milioni di euro agli espropriati: i soldi non sono arrivati; le spese di registrazione della sentenza si! Dopo la frode anche la beffa! Ma almeno questa cartella di Equitalia sono riusciti a farla pagare al Consorzio ASI Val Pescara.

La “gestione provvisoria” della superstrada è stata affidata all’ANAS; la provvisorietà dura da quarant’anni!!
Nel frattempo il Consorzio è stato posto in liquidazione perché indebitato per oltre 40 milioni di euro! Pagare tutti i creditori, compresi i proprietari dei terreni espropriati diventa impossibile! La Regione Abruzzo interviene nominando tre Commissari ma ad oggi ancora nessun pagamento ai creditori.

Con l’intervento del Difensore Civico si arriva a due risultati positivi: – un incontro tra Commissari ed Espropriati, mai avvenuto prima, per trovare insieme una soluzione; – la chiamata in causa di ANAS per trovare soldi e modalità d’azione.
La proposta del Difensore è di girare una parte dei soldi che L’ANAS percepisce dallo Stato per la gestione della superstrada Chieti – Pescara, ai proprietari!

A presto aggiornamenti……..

Patrizia Derosa di Limbiate ha aperto nel ’97 un Libretto al portatore per la figlia Marika che allora aveva 3 anni. Sul libretto ha depositato, nel tempo, i risparmi e le mance della figlia per consentirle, alla maggiore età, di usare i soldi messi da parte per lo studio o altro.

L’ultimo movimento sul libretto risale al 31/12/09 e riporta un saldo di Euro 2.174,62. Nell’ottobre del 2013, Patrizia, si reca in Banca Intesa Sanpaolo per prelevare la somma ma le viene detto che non è possibile perché entro il 31/03/2012, per effetto del Decreto “Salva Italia” del Governo Monti, avrebbe dovuto regolarizzare il saldo e portarlo sotto i 1.000 Euro. Inoltre le hanno comunicato che la sanzione, nel suo caso, sarebbe stata pari all’intero importo del saldo.

Patrizia NON ha mai ricevuto nessuna comunicazione da Banca Intesa e quindi non era al corrente delle nuove disposizioni. Patrizia si sente derubata!!! Dopo l’intervento del DifensoreCivico di Mattino Cinque, Emanuela Carcano, la Banca, con un comunicato, fa sapere che non era tenuta ad informare il cliente delle nuove norme. Patrizia ha però ottenuto il patrocinio dell’Unione Consumatori che la sosterrà nella causa contro Banca Intesa.

Ritorniamo sul caso degli ex interinali di “Multiservizi, Biosfera e Beni Culturali” aziende in liquidazione della Regione Sicilia. I 129 lavoratori ex interinali, per disposizione del Giudice, sono da considerarsi lavoratori dipendenti a tutti gli effetti. La Regione Sicilia, nonostante questo e nonostante ci siano anche delle cause vinte in Primo grado e in Appello, non procede al reintegro. 

Emanuela Carcano, seguita da una delegazione, tenta di entrare nel Palazzo della Regione per parlare con il Presidente Crocetta e avere risposte sul loro destino.

Il signor Angelo è di Palermo ma cambia spesso residenza per lavoro e ora vive a Milano. Ha ricevuto una intimazione di pagamento dall’agenzia Riscossione Sicilia ex SERIT; nella cartella non si specifica neppure per cosa e anche se Angelo volesse pagare non è stato allegato nessun bollettino con indirizzo e numero di conto corrente. Angelo chiama il numero verde ma da fuori Sicilia le telefonate non sono abilitate; si iscrive al sito internet ma nessuno risponde! Solo grazie all’interessamento di un amico che vive a Palermo e che si reca direttamente allo sportello dell’agenzia, Angelo scopre che la cartella esattoriale in questione si riferisce ad una multa che ha già pagato e alla Tarsu del 2004 e 2005 che non sono dovute perché non residente a Palermo. 

Dopo l’intervento del Difensore Civico, il direttore di Riscossione Sicilia si è preso l’impegno di seguire personalmente la pratica di Angelo.

Lorenzo Marchese, titolare di una lavanderia a Tolmezzo TIMBRO---CASO-RISOLTO-ok(Udine), si è visto recapitare due bollette di energia, per lo stesso periodo, da due fornitori diversi. Ha verificato e sollecitato il gestore in errore ma….niente! Intanto le agenzie di recupero crediti hanno iniziato a tartassare Lorenzo con telefonate e richieste di pagamento. C’è voluto l’intervento del Difensore Civico, Emanuela Carcano, per risolvere la situazione in tempi record.

CASO RISOLTO 
IL DIFENSORE CIVICO NON MOLLA MAI!!